A cura di Anna Cavestri
Arriva per tutti prima o poi il momento di fare i conti con la propria famiglia, per quello che è stata per ognuno e perché è lì, soprattutto nel l’infanzia che si “ influenza “ la vita adulta. A volte come scelta, per i motivi più diversi, a volte come nel caso della protagonista del romanzo Carla, per la malattia irreversibile di un genitore. Il padre ha un tumore ed i giorni contati. Cos’è stato questo padre per Carla e per i suoi fratelli che si ritrovano tutti insieme per affrontare questa contingenza? Una vita che non è stata facile, soprattutto dopo la separazione dei genitori ed il trasferimento del padre in un’altra città. Carla è quella che gli sta più vicino, si trasferisce da lui dopo la irreversibile diagnosi,vive questo momento come un turbine che la getta tra passato e presente , tra i ricordi più belli e la durezza e la tristezza della malattia. In modo molto forte accorato la scrittrice fa emergere coi ricordi emozioni struggenti, un padre adorato e che l’adorava, un padre , che è stato un bambino adorato per la sua particolarità, un uomo grande e grosso pieno di vita e quello irriconoscibile, scheletrico malato e sofferente del presente. La fatica ed il dolore di dover accettare un male subdolo e incurabile, che a volte sembra scemare per poi peggiorare in fretta. Carla , in cuor suo spera che i medici sbagliano, che la cura sperimentale funzionerà ed è all’unisono coi pensieri del padre, che soffre in silenzio. Pensando al passato ed aggrappandosi ad esso entrambi attutiscono il presente. Nei ricordi tutta la dolcezza e la devozione della figlia per il padre e la stessa del padre per la figlia. Non è possibile che la malattia faccia sparire tutto, sempre all’unisono. Ma il padre recita, l’ha sempre fatto e non vuole far vedere cedimenti, Carla spera e si aggrappa ad ogni piccola cosa, anche quando è sempre più chiaro il declino ed il deterioramento del padre. Insieme ai fratelli rivivono la loro vita passata e come succede quando si vuole mettere ordine, spuntano anche cose che si volevano dimenticare, la separazione dei genitori, la mancanza quotidiana di un grande padre e tra i refusi e i ricordi sempre più confusi del padre c’è anche la rivelazione di “un segreto di famiglia“, (tutte le famiglie ne hanno uno), che scoperto con accanimento dai fratelli, viene riferito al padre con la speranza di farlo morire più sereno. Farlo morire più sereno sarà il comune accordo dei fratelli, per Carla particolarmente, dopo aver fatto di tutto per “esorcizzare“ un male che non lascia speranza. Carla è arrabbiata coi medici che non risparmiano la gravità del padre, è arrabbiata con se stessa , non vorrebbe smettere di sperare, in quello che il padre è diventato rivolta tutta la sua vita, riesce ad arrabbiarsi anche col padre quando non riesce proprio ad essere presente.
Fatica ad accettare questa trasformazione, non è suo padre questo. È un dolore straziante, è una fatica immane lasciarlo andare, l’impotenza la lacera. Il tempo a volte sembra fermarsi a volte corre all’impazzata . Vorrebbe fermarlo Carla in quei momenti, sempre più rari, in cui riesce ad avere una comunicazione col padre. C’è il conforto dei fratelli, il dolore può essere anche condiviso. Ma il dolore è personale il confronto aiuta, ma ognuno deve fare i conti col suo. È una dichiarazione d’amore continua, di un grande amore tra una figlia e un padre che è sempre stato grande. E per quanto triste sia la dipartita fisica è un amore che resterà per sempre e un lutto da rielaborare col proprio tempo. Un libro forte, un libro che emoziona, un libro che fa riflettere molto e che non lascia indifferenti. È una scrittura diretta, senza mezze frasi, che sa arrivare dritta alle emozioni.
Titolo: Il grande me
Autrice: Anna Giurickovic Dato
Editore: Fazi
Pagg.: 443
Prezzo: € 18,00
Voto: 10