Gianfranco Zavalloni - La pedagogia della lumaca - Emi Edizioni Gli evergreen
A cura di Giusi Lo Bianco.
In una società che corre e dove chi si ferma è perduto risulta difficile ricordare che il nostro cervello è una macchina "lenta" che ha bisogno dei suoi tempi e di una sequenza nella sua azione.
"Bisogna perdere tempo per guadagnarne". La massima di Rousseau (Emilio) è forse la più nota della storia della pedagogia; di certo è quella meno seguita attualmente.
I ritmi dell’educazione rispecchiano la frenesia della società e spesso le scuole tradizionali appaiono come un capitale che bisogna accumulare. Bisogna imparare di più e il più rapidamente possibile! Siamo nell’epoca del tempo senza attesa. Questo ha delle ripercussioni incredibili nel nostro "modo di vivere". Non abbiamo cioè più il tempo di "attendere".
L’attesa è un principio pedagogico fondamentale, nell’attesa si impara a guardare con attenzione, a scoprire i propri talenti, a valorizzare ciò che si ha e che si è.
La natura ci insegna che il tempo dell’attesa (l’attesa dopo la semina, l’attesa che spuntino i frutti sugli alberi, l’attesa che passi l’inverno) non è tempo perso ma è tempo biologicamente necessario, che si riempie spesso di attività di preparazione ad eventi ciclici come il raccolto.
Sono diversi i pedagogisti che riflettono sui ritmi dell’educazione odierna, proponendo un rallentamento che consenta una migliore qualità educativa. Trovo che il più interessante sia "La pedagogia della lumaca", un libro scritto da Gianfranco Zavalloni, Dirigente Scolastico di una scuola in Romagna e per 16 anni maestro di scuola materna. L’autore indica delle strategie didattiche di "rallentamento", peraltro identificate in una scuola di Bolzano, utili per far vivere ad ogni bambino la scuola come un luogo in cui si cresce in modo naturale e tranquillo.
Perdere tempo a parlare rappresenta la premessa indispensabile per un corretta relazione educativa: non si può prescindere, infatti, dalla reciproca conoscenza e creare in classe un clima sociale positivo è possibile solo ascoltando e conversando con i bambini, conoscendo la loro storia e le loro vicissitudini quotidiane.
Purtroppo la scuola tradizionale odierna, assillata dal programma da completare, è l’antitesi di questa proposta di avvicinamento, di creatività e di rispetto che promuove un perdita di tempo per ascoltare i bambini e per sperimentare nuove forme di apprendimento.
Molto significativa a tal proposito la prefazione al libro di Christoph Baker : "Noi esseri umani non siamo più importanti di una farfalla, di una spiga di grano, di un sasso levigato dal torrente o di un tramonto sontuoso al largo dell’Isola del Giglio... Come è nobile la lumaca che ci insegna, grazie alle belle pagine di questo libro, che lento è bello!"
Titolo: La pedagogia della lumacaAutore: Gianfranco ZavalloniEditore: EmiPagg.: 192Prezzo: € 12,00Voto: 10