Daniel Goleman - Intelligenza emotiva - Bur
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A cura di Giusi Lo Bianco
Quando lessi per la prima volta "L’intelligenza emotiva" di Daniel Goleman rimasi basita nell’apprendere che la mia emotività è governata da un piccolo gruppo di strutture interconnesse a forma di mandorla che prendono il nome di "amigdala" (che in greco significa appunto mandorla).
La nostra amigdala, posta sopra il tronco cerebrale, è infatti una specialista infallibile di questioni emozionali.Vi rendete conto? A capo del nostro universo emotivo, più o meno turbolento, c’è una specie di mandorla!
Se venisse rimossa dal resto del cervello il risultato sarebbe un’evidentissima incapacità di valutare il significato emozionale degli eventi; oserei definire una condizione del genere "cecità affettiva", una specie di perenne apatia!La vita senza l’amigdala è un’esistenza spogliata di significato personale.
Tutte le nostre passioni dipendono da questa mandorlina dispettosa; insomma una sorta di sentinella delle emozioni capace, all’occorrenza, di sequestrare il cervello e farci vivere l’emozione del momento: rabbia, paura, ansia, gioia, allegria, in maniera totalizzante.Questo grilletto molto sensibile, e talvolta anche dispettoso, analizza ogni esperienza e va...come dire...a caccia di guai!
Ma Dio, nell’aver progettato l’architettura del nostro cervello, nella sua assoluta perfezione, ha dato un ruolo fondamentale alla neocorteccia, con le sue funzioni molto più raffinate dell’amigdala, in quanto riveste il compito di elaborare le informazioni attraverso vari livelli di circuiti cerebrali prima di poterle percepire in modo davvero completo ed iniziare la sua risposta decisamente non istintiva ed emozionale, ma razionale.
Una vera battaglia quindi tra l’amigdala, che lavora per scatenare una reazione ansiosa ed impulsiva, e le altre aree del cervello che si adoperano per produrre una risposta correttiva, più consona alla situazione.Cari lettori vi ho appena presentato l’eterno conflitto tra mente e cuore!Non c’è vincitore né vinto in quest’affascinante battaglia; intelligenza ed emozioni se la caveranno solo alleandosi, solo l’intelligenza del cuore genera nella persona equilibrio e possibilità di essere felice.Esistono quindi due intelligenze: quella razionale e quella emotiva.
Il nostro modo di comportarci è determinato da entrambe, non dipende solo dal quoziente intellettivo, ma anche dalla capacità di riconoscere e gestire le nostre emozioni, quindi dall’intelligenza emotiva.Non possiamo vivere senza ragione, ma nemmeno senza emozioni, ma se riusciamo a trovare il giusto equilibrio tra le due componenti raggiungeremo l’ armonia tra la mente e il cuore e faremo un uso intelligente delle emozioni!
Nel mio lavoro di insegnante e nella mia vita tutta in genere l’intelligenza del cuore ha un ruolo fondamentale. Lavoro su me stessa da quando ho piena consapevolezza dei miei stati dell’io ed educo tutti i giorni le mie alunne e i miei alunni ad essere "persone" e a mettere insieme mente e cuore.
Il più importante contributo che la pedagogia può dare allo sviluppo di un bambino è quello di educarlo all’autoconsapevolezza, all’autocontrollo, all’empatia, all’ascolto, alla riduzione dei conflitti e alla cooperazione.La scuola deve sin dall’inizio "alfabetizzare"le emozioni, insegnare alle bambine e ai bambini a riconoscerle e soprattutto a gestirle e ai più piccini e alle più piccine l’intelligenza del cuore non si spiega, ma si testimonia.Come?Con l’esempio!Un’insegnante serena, autorevole, gioiosa, di abbondanti sorrisi, che parla delle proprie emozioni e invita alunne e alunni a verbalizzare le loro certamente farà la differenza!
Purtroppo il malessere emozionale nella nostra società è in forte crescita e i segni sono tangibili ovunque e sempre. La violenza e la brutalità a cui assistiamo tutti i giorni ne sono la prova.
Tutto ciò non fa altro che suggerirci di insegnare alle bambine e ai bambini l’alfabeto emozionale e le capacità fondamentali del cuore. È bene che imparino sin da piccoli a controllare i loro sentimenti negativi, a conservare il loro ottimismo, ad essere perseveranti nonostante le frustrazioni, ad aumentare la loro capacità ad essere empatici, a prendersi cura degli altri e a cooperare e stabilire legami sociali.Solo puntando sui bambini e sulle bambine potremo sperare in un futuro più sereno.
Nb: le persone che al mondo hanno più successo hanno una spiccata intelligenza del cuore!
Le aziende più all’avanguardia del mondo, nella loro selezione del personale, valutano, prima di tutto, l’intelligenza emotiva dei candidati.
I leader in genere hanno una spiccata intelligenza emotiva.
Titolo: Intelligenza emotivaAutore: Daniel GolemanEditore: BURPagg.: 488Prezzo: € 17,00Voto: 10