Pubblicato nel 2003 per Fazi editore, Quello che rimane di Paula Fox, viene riproposto in nuova veste grafica: il successo è immediato! - Gli evergreen
Domenica Blanda ha recensito Quello che rimane, per Letto, riletto, recensito!
Nella prefazione alromanzo, Jonathan Franzen definisce Quello che rimane (Fazi editore):"assolutamente superiore a qualsiasi romanzo dei contemporanei diPaula Fox, come John Updike, Philip Roth e Saul Bellow". Nella stessa prefazioneracconta di avere letto il romanzo di Paula Fox ormai una mezzadozzina di volte, ricercando ad ogni lettura nuove risposte, unchiarimento a dei passaggi che persistevano nella loro oscurità.
Siamo a New York, anniSessanta. Sophie Bentwood è una quarantenne americana, sposata esenza figli. Vive col marito Otto nella tranquillità tipica dellaborghesia arricchita. La loro indolente esistenza vieneimprovvisamente scossa quando un gatto randagio si avvicina alla lororesidenza e morde in modo inaspettato Sophie, che lo nutriva. E’così che una delle loro giornate come tante, nei suoi meccanismiordinari e statici, si evolve in un crescendo di tensione e paura.Sophie è terrorizzata da ciò che potrebbe causarle quel morso, mal’infezione che sente dilagare in lei va ben oltre la semplicemalattia fisica.Sophie, che è ilpersonaggio principale del romanzo, si interroga, capitolo dopocapitolo, sulle conseguenze della ferita ricevuta, pur perseverandonel mostrarsi tranquilla, sminuendo l’accaduto con coloro che sipreoccupano per la sua salute. La paura del dolore causa però in leila genesi di un male vero, profondo, atavico. E l’incapacità digestire un piccolo imprevisto la scuote a tal punto da riconsiderareil passato, rivivendo ogni delusione autoinflitta e ogni istintotaciuto. Sophie si rivela un personaggio perso nella complessa retedella sua psiche, pronto a rimettere in discussione se stessa, apartire proprio dal suo ruolo di moglie. L’orrore che Sophie iniziaa sentire intorno a sé, l’inquietudine di sempre che fa assumereal romanzo la tensione di un thriller, non sono infatti che ilriflesso della sua sofferenza interioreCome scrive Franzennell’introduzione, la donna «oscilla tra la paura e uno stranodesiderio di essere ferita. È terrorizzata da un dolore che non èsicura di non meritare», a causa della sua pigrizia e dei privilegiai quali non riesce a fare a meno di aggrapparsi, essendo lefondamenta del suo "equilibrio", ma da cui pur tuttavia si sentesoffocata.Solo nell’ultima partedel romanzo Sophie trova la forza di confrontarsi con la verità e diriconoscere il male fattole dal gatto, sino ad allora ostinatamentenegato («Non andrò di corsa all’ospedale per una cosa cosìstupida come questa»), per la consueta inerzia, per la volontà dinon mostrarsi debole agli occhi di Otto.Quello che si apre comeun romanzo ordinato, con una descrizione puntuale degli oggetti e lepietanze di un pasto, diviene così un vivido susseguirsi di tasselliin cui la Fox riesce perfettamente a descrivere ogni sensazione didisagio, ogni sentimento negativo con una potenza immaginifica chefrastorna, a tratti sdegna. I capitoli di Quello cherimane sono infatti un susseguirsi di scene forti e vivide in cui fala protagonista una civiltà in decadenza, quella che attanaglia ogniindividuo nei suoi rapporti con l’altro, dal matrimonio allerelazioni lavorative.Andando forse a scapitodi una continuità narrativa non sempre chiara e comprensibile, laFox realizza un sortilegio da cui si viene attratti e che nonrisparmia nessun aspetto della società moderna. E’ il mondo che inultimo viene ritratto rabbioso, come la malattia che minaccia laprotagonista. Un morbo il cui potere corruttivo diviene quasiconsolatorio poiché in grado di rendere uguali e assuefatti.
DaQuello che rimane nel 1971 il regista Frank D. Gilroy ha tratto unfilm, Desperate Characters, premiato con due Orsi d’argento alfestival di Berlino.
Autore: Paula Fox Titolo: Quello che rimane Editore: FaziPagine: 206 Prezzo: € 16,50 (in e-Book € 9.99)Voto: 8