Andrea Franzoso - Il disobbediente - L’inchiesta - Le interviste
Di questi tempi, se denunci sei da emarginare, se abbassi la testa e stai zitto sei promosso. Ciò si sviluppa nelle grandi aziende, nelle piccole, addirittura nelle cooperative, e ultimamente sono usciti degli scheletri sulle ONG. Andrea Franzoso, coraggioso scrittore, ha denunciato un brutto affare dove il concetto di tre oro tre oro, la dice lunga sulle ricchezze e sul potere oscuro di alcuni.Poteri massonici che davanti ad una denuncia coi contro coglioni, non può che crollare, anche se siamo certi che in altri modi la faranno pagare ad Andrea. Noi di Letto, riletto, recensito!, siamo e stiamo dalla sua parte. Il 17 febbraio scorso, per il nostro blog, alla presentazione del libro Il disobbediente, Paper First edizioni, tenutasi presso la libreria Alberti a Verbania, Anna Cavestri, al secolo Domenica Blanda, ha presenziato e nonostante i molteplici impegni dell’autore, è riuscita a ricamare su una mini intervista con cappello, tra domande dal pubblico e interventi personali, che riportiamo, per sollecitare le coscienze, per la stilistica, per il bel libro e per il coraggio di un nuovo eroe.
Di Domenica Blanda.
Sabato 17 gennaio Andrea Franzoso ha presentato a Verbania, presso la libreria Alberti il suo libro Il Disobbediente. Un libro che ha avuto successo per lo scalpore che ha fatto la sua denuncia al Presidente delle Ferrovie Nord, dove lui lavorava, e che ha portato ad una condanna a 2 anni e 8 mesi a Norberto Achille. Alla domanda "perché l’ha fatto?", risponde che appena ha verificato (era il suo compito nell’Ente) è rimasto esterrefatto dalla gravità della cosa, che il denaro che il presidente sperperava per cose personali, con la carta di credito dell’azienda, erano esono soldi dei cittadini. Ho sentito di avere il dovere di fare la denuncia, ho una coscienza etica, sono per la legalità. Questa truffa non poteva essere taciuta.Come hanno reagito in azienda? In un primo tempo, molti collegi mi hanno fatto festa, ma sono bastati pochi giorni e, con l’arrivo dei nuovi vertici, hanno capito che ero finito in un binario morto e mi hanno voltato le spalle. È stato un periodo difficile.È stato licenziato per quello che ha fatto? Sono stato trasferito ad un altro ufficio, senza alcun compito di controllo, infine mi hanno proposto una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, che ho accettato perchè non c’erano più le condizioni per rimanere. Mi è stata fatta terra bruciata attorno...Sì è mai pentito? Affatto, lo rifarei, incontro spesso ragazzi nelle scuole in cui parlo di onestà e legalità. Sono rimasto senza lavoro per un po’. Ora ho un lavoro che mi soddisfa, quello che prima facevo per hobby oggi è il mio lavoro.