All rights reserved

Letto, riletto, recensito!

faziomassimomonade@yahoo.it
letto-riletto-recensito-manchette
image-832

facebook
twitter
gplus
youtube
instagram

Seguici nei nostri social

Gli spartiacque della nostra Storia ne "La quota d'ombra" di Mario Massimo

15/03/2023 23:33

Admin

Recensioni, home,

Gli spartiacque della nostra Storia ne "La quota d'ombra" di Mario Massimo

A cura di Salvatore Massimo Fazio

Prologo alla considerazione

Apoteosi del romanzo storico, che ad oggi conferma sempre più che sono soltanto le piccole e medie case editrici indipendenti a prendesi carico di certe straordinarie opere che meriterebbero ampio spazio tra premi e vetrine di librerie piuttosto che il solito tran tran antifascista o anti partigiano che permette di far litigare nelle reti private e pubbliche (si fa per dire, dato il pizzo che paghiamo per sorbirci la pubblicità in Rai) quattro imbecilli che a loro volta recitano il ruolo da intellettuali.


schermata-2023-03-05-alle-19.29.37.png

Mario Massimo

 

La quota d'ombra

 

Ensemble

 

Le recensioni in LIBRIrtà


A cura di Salvatore Massimo Fazio    

 

    “La quota d'ombra” (Ensemble, pp. 194, € 16,00) di Mario Massimo è uno di quegl'ottimi libri che ripercorrono vissuti storici e fasi che hanno trasformato l'andamento, per dirla in termini semplici, della società e della Storia del nostro Paese e che ha lasciato un imprintig su scala planetaria, ma nella bellezza e nella per nulla scontata narrazione da sceneggiata, l'autore riesce a portare in auge anche un intreccio sentimentale (parallelo a qui matrimoni combinati tra aristocratici delle famose Repubbliche e Ducati vari che nel 1861 spariranno a favoe dell'Unità d'Italia), che anche in questo caso non lascia traccia di allineamenti col resto di altra letteratura (piuttosto ALTA! E ce n'è poca e “La quota d'ombra” vi rientra sicuramente), tra due personaggi che daranno luce e interpretazione alla quota d'ombra di uno dei due che coinvolgerà non soltanto l'altro. Ma cosa è questa condizione che porta anche il titolo del romanzo? Certo non vi racconteremo né sveleremo, ma alcuni aspetti di contorno e alcuni flashback di triplo ritorno, vista anche l'epoca storica, ve li consegniamo. Una descrizione minuziosa delle città e dei luoghi, la paesaggistica pittorica riportata in parole: è molto dettagliato il supporto che Massimo fa anche dei ciottoli delle strade, tanto da far vivere l'esperienza dei rumori che un passo può emettere mentre corre, passeggia o si sofferma. Altra descrizione che ci ha molto convinto è la bellezza e la schiettezza nel raccontare come bella può essere una città, Foggia, dove vive Irma, che però tra attualità del tempo e prossima evoluzione, tentenna a mantenere il suo stato di grazia. Bellezza della lingua: il romanzo si dimena anche in uno stile che introduce fonemi e termini meticci e dialettiali che fanno riferimento ai tempi, ai luoghi e anche ad altre opere (sapete cos'è ad esempio il Bibelots? Nessun problema, l'autore lo spiega), ma l'onestà intellettuale di chi lo ha scritto e di chi lo ha pubblicato ne fa riferimento con alcune note, senza far perdere il genere narrativo. Altro aspetto è la poetica e la musicalità che in più parti della storia narrata viene esposta: 

cove.jpeg

“Nella notte, una sortita di russi e gente di Ruffo riuscì a penetrare nel Castello del Carmine: all’alba tutti i centocinquanta difensori vennero passati a fil di spada; al mattino del 14 perciò ai repubblicani restavano il forte di Pizzofalcone, il Castel dell’Ovo e il Castel Nuovo, su una delle cui spianate, il giorno prima, nelle stesse ore in cui alla Maddalena infuria- vano gli scontri, erano stati portati avanti al plotone d’esecuzione Gennaro e Gerardo Backer, i fratelli La Rossa e un quinto condannato, tutti per complotto contro la Repubblica e in favore del tiranno, che era modo corrente d’indicare il re fuggitivo a Palermo. Nei tre giorni successivi, e fino al 21, trattative vennero intavolate fra Ruffo e il Méjan chiuso entro Sant’Elmo, a cui aveva vietato l’accesso anche a un drappello di napoletani, costretti così a riparare nella Certosa di San Martino ormai vuota – ne aveva scritto Eleonora de Fonseca, che adesso era fra loro –, e di là resistettero, con caparbietà neanche eroica, solo disumana, alle cannonate delle navi inglesi dal mare e degli uomini di Ruffo dai forti sempre più in mano a loro; mentre il Foote, comandante del Sea Horse che aveva porta- to, dopo il cannoneggiamento, alcune sacche di repubblicani alla resa patteggiando su incolumità personale e onore delle armi, cercava a sua volta di estendere queste condizioni an- che agli altri resistenti di Napoli, e farla finita.” (pag. 127)

 

Non è sicuramente un romanzo di quelli preparati a tavolino e nonostante riesce ad essere scorrevole c'è molta ricerca su fatti e personaggi che determinato i vari cambi politici della nostra storia. Un lavoro arguto e ardito reso morbido ed eccellente dalla meta narrazione sentimentale, passando per luoghi che intingono l'idea di vivere dentro al romanzo.

    A noi, è risaputo, piacciono da sempre più questi temi e questi autori che il coraggio ce l'hanno, oltre che a superare l'esame di una perfetta scrittura da romanzo e fiction, nonostante l'input è ripreso da fatti reali.


1517525994629.jpeg

L'autore

Foggiano del '47. Docente in pensione con una notevole carrriera nelle discipline umanistiche. "La morte data", del 2009 (Manni), "Scavi dentro il tempo" del 2015 (Empirìa) e la traduzione e cura di "Pietre – 55 Epigrammi Funerari Greci" (Ensemble) sono alcune delle sue opere.

 

 

Il libro

Titolo: La quota d'ombra

Edizioni: Ensemble

Pagg.: 194

Prezzo: € 16,00

Voto/Valutazione: meritorio