A cura di Letizia Cuzzola
“Lo zio cadavere” di Ian Macpherson (8tto edizioni, 2021) arriva come una ventata fresca, nella sua traduzione italiana a cura di Cristina Cicognini, in questo luglio torrido.
Polifonico e originale per personaggi e narrazione, è quanto di più divertente, ingarbugliato e innovativo abbia letto negli ultimi anni. Per chi come me ha una passione innata per le parole, è consolatoria e incoraggiante la maestria con cui Macpherson crea nuovi vocaboli (che a parer mio starebbero benissimo nell’uso corrente) e con cui la Cicognini ha tradotto il romanzo.
“Lo zio cadavere” non si legge da soli perché oltre al protagonista, Hayden McGlynn, alle adorabili ziette e al cadavere dello zio Eddie, giustamente, troviamo una serie di figure sui generis e l’autore. Sì, più che le incursioni curiose delle zie di Hayden, a distrarre c’è lo scrittore che interviene, interroga, divaga, costringe a pause in una lettura che richiede costanza. Non pensiate di iniziarlo e leggerlo centellinando le pagine perché si rischia di perdere il filo della narrazione!
Il mio voto è ‘circolare’ perché tale è il racconto: un giallo dentro al giallo che diventa un contenitore di storie con un finale assolutamente inaspettato e che potrebbe portare alla rilettura del testo. In loop. E probabilmente non vi spiacerebbe neanche!
L’autore
È uno scrittore e performer irlandese di fama internazionale. Noto soprattutto nell’ambito della stand-up comedy, è autore di romanzi e anche di libri per bambini. Vive a Glasgow con la poetessa Magi Gibson, “molti premi e una valigia piena di ricordi”.
Con Lo zio cadavere ha inaugurato un nuovo genere: la crime novel in salsa comica.
Il libro
Titolo: Lo zio cadavere
Editore: 8tto edizioni
Pagg: 288
Prezzo: 18,00
Voto: Circolare