A cura di Federica Duello
Chiamato al telefono dalla madre cagionevole di salute per la sua età ormai tardiva, Tyler si mette prontamente in macchina, in cammino verso di lei; nel tragitto verso il paese natìo però, si ritrova, gomme a terra, a doversi fermare in piena notte nel mezzo di una stradina immersa nella foresta. Sembra la versione moderna dell’incipit del famosissimo libro in versi del poeta fiorentino, ma qui la diritta vita viene smarrita ancor prima che l’avventura sia cominciata. Il nostro protagonista viene accolto da un taglialegna tanto inquietante quanto ospitale, a casa del quale ha comunque la possibilità di rifocillarsi e riposare nell’attesa che si faccia di nuovo giorno, chiamare i soccorsi e proseguire il suo viaggio.
Durante la notte, tra i viaggi onirici riguardanti ricordi di una vita vissuta avvolto dall’amore universale che in lui riversava la sua ex donna, si risveglia in preda a rumori molesti: il suo rude ma cordiale ospite è stato assassinato. Da quel momento in avanti si assisterà a una caccia all’uomo in cui la povera mente del viandante sprovveduto non potrà concedersi riposo. Un “viaggiatore oscuro” si prenderà possesso della sua vita e non vorrà lasciarla andare fin quando il suo progetto non sarà portato a termine: usare Tyler come burattino di legno fino a vederlo sconfitto, mentalmente abbattuto e senza via d’uscita. Lo costringerà a compiere azioni riprovevoli, superare di volta in volta livelli di pericolosità sociale sempre più estremi; prove che il malcapitato dovrà accettare in nome di un amore ormai finito ma non del tutto superato. Con l’inaspettato supporto di Julia e Gary, allo stesso tempo vittime e beneficiari delle malefatte che Tyler è costretto a compiere, egli riuscirà a seguire tutti i passi del viaggiatore oscuro e a compiere tutte le missioni che lo porteranno al perseguimento del suo obiettivo. A sua volta guidato da un’anima giustiziera che follemente opera al di sopra delle regole, si prodigherà per salvare altre povere vittime di una società in giacca e cravatta; la persistente resilienza di Tyler lo farà arrivare dove i tabù morali lo avevano guidato ma che non aveva mai osato attraversare, mettendo a dura prova una mente già abbattuta da un passato travagliato.
“Il viaggiatore oscuro” di Giuseppe Guerrera, è un thriller psicologico; non vi può essere descrizione che attenti a descriverlo maggiormente: rigo dopo rigo, pagina dopo pagina, attanaglia la mente di chi si accinge alla soglia della sua realtà e lo trascina fino in fondo con la suspense dell’inconnue e del mistero che avvolge il protagonista, i personaggi e la storia tutta. La fitta trama degli eventi, così intricati ma così finemente elaborati, e la scrittura psicologica di un thriller riuscito bene, attenta alla pazzia che è insita in ognuno di noi, risulta essere talmente minuziosa da incantare chi legge e dimenticare il respiro dall’inizio alla fine mentre ci si ciba del suo avvenire in un sol boccone, tanto da raggiungere il traguardo dell’ultima pagina con un senso di insoddisfazione latente: benché la storia sia terminata, gli eventi risolti e i personaggi si siano accomiatati, si percepisce l’urgenza di saperne ancora di più, oltre ciò che sia già stato scritto.
Ci si affeziona, si entra fino ai meandri più oscuri della mente dei nostri compagni d’avventura, li si fa nostri e ci identifichiamo perché non si può fare di un peccatore un santo, ma è vero anche il contrario. Nel continuo passaggio narrativo tra un passato relazionale turbolento composto dalle immancabili fasi alterne di un amore innato e un presente inquieto, presieduto da una presenza minacciosa ai limiti dell’instabilità mentale, Guerrera inserisce nel suo scritto tutti gli elementi utili affinché sia lo stesso lettore a comporre il puzzle che lo porterà alla soluzione dell’enigma: chi sia il viaggiatore oscuro e perché ha deciso di agire per come lo si segue nel corso del libro? È costui da odiare, o qualcuno con cui empatizzare, nonostante il suo comportamento? Chi è il vero nemico, chi agisce per amore o chi si vendica per ferite andate ma mai guarite?
La sottoscritta suggerisce caldamente di leggere “Il viaggiatore oscuro” per chiunque voglia scoprire i molteplici lati della già complessa psiche umana, imparare fin dove essa può pericolosamente arrivare e magari, riuscire ad addomesticarla. Con un accenno di amore romantico, che ripara le ferite.
Titolo: Il viaggiatore oscuro
Autore: Giuseppe Guerrera
Editore: WritersEditor
Pagg.: 279
Prezzo: € 17,00
Voto: 9