Simona Agnello Hornby - Mimmo Cuticchio
Siamo Palermo
Mondadori
A cura di Anna Cavestri
Gli autori del libro del quale state per leggere la recensione, curata dalla straordinaria Anna Cavestri, palermitana doc, che vive molto lontano come Simonetta, sono stati intervistati da Salvatore Massimo Fazio il 9 settembre scorso per Sicilymag (cliccate sopra il nome del giornale per leggere anche l’intervista).
Un’amicizia nata lo scorso anno in occasione della candidatura a Palermo Capitale Italiana della Cultura quella di Mimmo e Simonetta. "Grazie a pane e panelle"- dirà lei, " grazie a una Iris " dirà lui (tipicità culinarie palermitane).
"Sono nata a Palermo in casa della bisnonna, nacqui nel suo salotto, addobbato a sala parto, candide lenzuola matrimoniali coprivano gli specchi..."; "L’arrivo di una femmina portò sconforto e delusione in casa Agnello, soprattutto per il nonno paterno che desiderava fortemente l’erede maschio". Una famiglia aristocratica la sua.
Nato in una famiglia di Pupari , "sono figlio d’ arte perché porto avanti la tradizione del Teatro dei Pupi avviato da mio padre Giacomo nel 1933". Ha vissuto nei quartieri popolari la sua infanzia. Ed ecco così i ricordi, ed il rapporto dei due amici con la città, girando per le vie dove entrambi ritrovano i luoghi più amati e insieme ne raccontano la storia e rievocano i suoi illustri abitanti. Ecco la Palermo della guerra, quella vista dal mare, quella della ricostruzione selvaggia, la Palermo dei morti per mafia. Si parla della nobiltà, ( orgogliosa, permalosa, generosa) , di preti (dall ’eroico Don Pino Puglisi a padre Aiello che fa conoscere a Simonetta la sofferenza della vera Palermo), del Teatro dei Pupi ( alla cui ombra nasce e cresce Mimmo, portandolo poi all’attenzione internazionale. Riconosciuto dall’ UNESCO come "Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità"), dei tanti omicidi di cui la città è stata teatro, della sua popolazione tra le più miste del Mediterraneo, delle sue bellezze nascoste e degli scempi di cui è stata vittima.
Entrambi non celano nulla, con una conoscenza della loro città così minuziosa e sapiente (questo libro potrebbe essere una bella guida della città), quello che passa pagina per pagina è un amore incommensurabile, anche quando la rabbia o la tristezza per quello che non funziona è tanta. "Palermo è come una tunica, tutte pieghe, e per conoscerla bisogna penetrare in quelle pieghe, consapevoli che spesso vi si celano tesori insospettati" ( Hornby). "Questa passeggiata per Palermo finisce, momentaneamente qui".
Con tanta gloria serena per dare a tutti una buonasera "è l’espressione che conclude lo spettacolo dei Pupi, nel cuntu non c’è un vero e proprio finale:la conclusione è il punto di partenza per l’episodio successivo. Dunque anche per questo preferisco dire "Signuri mei, ora docu a lassamu e navutra vota a continuami"(Cuticchio)."Signori miei ora lì la lasciamo e un’altra volta la continuiamo".
Ognuno ha la sua città del cuore, l’Italia è piena di città meravigliose. Roma caput mundi, Milan l’e’ un gran Milan, Viri Napoli e poi mori ecc, Catania ha l’Etna e l’arancino, Palermo è la mia MAGICA città meravigliosa e del cuore.
È un libro che può essere amato da chiunque questo è ricco di storia, arte e umanità che non guasta mai. Gli autori con dovizia di particolari mostrano una storia piena di ricchezza e lasciano intravedere possibilità ancora da sperimentare per le nuove generazioni . Leggere questo libro è come fare un viaggio, con due guide d’eccellenza. Buona lettura e buon viaggio.