A cura di Paolo Pera
La plaquette dei poeti Max Ponte e Andrea Laiolo, Le parole festive (Granchiofarfalla, 2019), unisce due stili irrimediabilmente differenti creando però un certo dialogo tra questi: l’effetto che in noi lascia è quello d’una doppia esibizione atta a declamare «festose» parole. Le occasioni in Laiolo sono per lo più religiose e senesi, ma è possibile scorgere pure la consacrazione dell’uomo alla natura; in Ponte altresì tutto si riduce a una dimensione di maggiore sorgività quotidiana. In entrambi è comunque festeggiata la gioia d’abitare la poesia, espressa o baciando la Musa o domandandosi sulla specie biologica di detta arte…
Seppur quest’incrocio di voci stranisca non poco percepiamo la riuscita dell’esperimento, vista anzitutto la necessaria interazione d’ogni mondo artistico che sia ontologicamente fecondo.